TESTUDO HERMANNI H. (SARDA) - TestudoSardinia

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SPECIE ALLEVATE

Testudo hermanni hermanni (fenotipo sardo)

GMELIN, 1789
(tartaruga di Hermann o tartaruga di terra)
Classificazione scientifica:

Dominio:          Eukaryota
Regno:             Animalia
Phylum:           Chordata
Classe:             Reptilia
Ordine:             Testudines
Sottordine:      Cryptodira
Famiglia:          Testudinidae
Genere:             Testudo
Specie:             Testudo hermanni
Sottospecie:    Testudo hermanni hermanni
 
Descrizione:

La Testudo hermanni hermanni (Testuggine di Hermann), è la testuggine più difusa in Europa.
Si differenzia dalla Testudo hermanni boettgeri per la sua taglia media inferiore e per altre differenze morfologiche riguardanti prevalentemente la colorazione del piastrone, il rapporto tra la sutura pettorale e femorale, lo scudo sopracaudale, la colorazione del guanciotto e del 4°scudo vertebrale.
In Sardegna è diffusa a nord-ovest (esemplari più piatti rispetto a quelli bombati presenti a sud-est), al centro-sud, a sud-ovest e a sud-est, in terreni sabbiosi e argillosi di cui son costituiti i litorali popolati da una fitta gariga e macchia mediterranea.
Le popolazioni presenti in quest'ultimo areale vantano il primato, condiviso con le popolazioni presenti in Sicilia, di maggiori dimensioni in Europa con esemplari femmine da 23-24 cm e maschi da 18-19 cm.
La sua dieta è prevalentemente vegetariana.
Effettua il letargo da fine Novembre a fine Febbraio, anche se in Sardegna si registrano periodi assai più brevi rispetto alle medie nazionali (da metà Gennaio a fine febbraio).
Al suo risveglio, iniziano gli accoppiamenti e da metà Aprile ai primi di Luglio effettuerà dalle 2 alle 4 deposizioni da 4-8 uova ciascuna che impiegheranno circa 90 giorni per schiudersi.
Il mio gruppo riproduttore attualmente è formato da 5 maschi da 16-17 cm e 15 femmine tra i 19 e i 23 cm.
Le uova, per questioni legate alla riproduzione, vengono prelevate dopo la deposizione e messe in un incubatrice autocostruita che ne garantisce la schiusa al 100% se precedentemente fecondate dal maschio, portando così le tempistiche di incubazione dai 90 ai 60 giorni di media grazie ad una temperatura diurna di 31,8° costantemente mantenuta al suo interno per 18 ore e intervallata da un gap notturno di 4°gradi che la porta a 27,8 per le restanti 6 ore notturne.
Questa tipologia di incubazione simula il più possibile quella che avviene in natura.
A livello legislativo è fortemente protetta dalle autorità di Vigilanza e Controllo Ambientale del Corpo Forestale dello Stato e si trova in allegato A, annesso II della convenzione Cites che protegge le specie animali e vegetali in via d'estinzione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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